martedì 15 gennaio 2019

Monete, dive e superstar

Qual è il personaggio che ebbe più fortuna nell’immaginario antico? 
Una domanda facile facile, vero? 
Proviamo a restringere il campo di ricerca e selezioniamo una categoria di manufatti di età greca, quella delle monete
La moneta, come sai, è un documento ufficiale, emesso dallo Stato, e per questo le immagini (tipi) impresse sui tondelli non erano scelte a caso, ma dovevano essere significative agli occhi di emittente e destinatari.
Le divinità e le entità minori divinizzate (come le personificazioni di città, di fiumi o di valori astratti) furono protagoniste del repertorio monetale di età greca e romana.



Diamo i numeri

Se proprio vogliamo dare i numeri, e soprattutto spunti di riflessione, ecco cosa risulta da un’indagine scientifica condotta nell’ambito del progetto internazionale LIN - Lexicon Iconographicum Numismaticae, diretto da Maria Caccamo Caltabiano (Università di Messina).


Elaborazione grafica di Grazia Salamone
(dati desunti da: Salamone, Caccamo Caltabiano 2007) 


Il 76% del totale dei tipi principali presenti sulle monete greche e romane (esclusi i soggetti storici) è relativo ai personaggi mitici, addirittura più di 900: tipi che, soprattutto nel caso delle divinità maggiori (come Zeus/Giove o Athena/Minerva), hanno attraversato l’Antichità come ‘segni’ culturali riconoscibili e significativi. 
Da segnalare anche le Res, ovvero tutte quelle immagini monetali (astri, monumenti, strumenti musicali, navi, etc.) non rientranti nelle altre tre macrocategorie. 
Il discorso a proposito di questi grandi raggruppamenti è davvero lungo e troppo interessante per non riparlarne presto 😊 

Ed ecco la superstar!

Tornando ai nostri protagonisti divini, non sempre però la preferenza verso l’uno o l’altro personaggio è così scontata. Ad esempio, chi è la divinità dell’Olimpo greco più gettonata? Zeus il re degli dei, dici? Ebbene no! Sembra proprio che Athena, dea della sapienza, protettrice della città di Atene e molto altro, superi lo stesso Zeus!

Atene, tetradrammo d'argento, 440 a.C. ca
Ph.: acsearch.info

Uno studio di qualche anno fa di François de Callataÿ ha messo a confronto i dati provenienti da due collezioni di monete greche: la prima, la Collection de Albéric du Chastel (Bibliothèque royale de Belgique) con 306 esemplari; la seconda, molto più ricca, comprende le raccolte britanniche della Sylloge Nummorum Graecorum (12.386 esemplari).

La quantificazione delle ricorrenze dei vari soggetti divini all’interno di queste due collezioni converge verso una figura precisa, Athena, per l’appunto, mentre Zeus è soltanto secondo, tallonato da un'altra superstar divina, Apollo.
Athena è in buona compagnia di altre signore dell’Olimpo, come Artemide, Demetra/Persefone, Hera e, con minore frequenza, Afrodite

Questione di identikit

Una domanda sorge spontanea: questi dati sono forse dovuti alla ‘più facile’ riconoscibilità di Athena rispetto ad Afrodite? Come saprai, se manca una scritta accanto all’immagine a darne il nome, sono gli attributi e i simboli a chiarire l’identità del soggetto rappresentato, pur sempre nel contesto della monetazione della città di riferimento.
Va da sé che Athena, la dea promachos (‘combattente’), col suo elmo calato sulla testa dovrebbe essere facilmente riconoscibile. 
Dico 'dovrebbe'… Perché la stessa Athena può essere confusa con… Afrodite! 
Proprio così: la dea della seduzione era anche molto altro. Il suo doppio volto, di dea dell’eros e, al tempo stesso, di signora della guerra è stato ricostruito, sulla base di dati archeologici, ad esempio, a Corinto, a Sparta e a Taranto.
Corinto, statere d'argento, 375-300 a.C.: Pegaso / Testa di Afrodite elmata
Ph.:acsearch.info
Corinto, dracma d'argento, 308-307 a.C. ca: Pegaso / Testa di Afrodite
Ph. acsearch.info


Insomma, per rispondere alla nostra domanda iniziale, una cosa è certa: la moneta è… femmina
I soggetti femminili, divinità maggiori e minori, sono largamente diffusi sulle monete greche. Ma se dal piano della rappresentazione mitologica passiamo a quello storico, ecco che le cose cambiano. Le regine del Mediterraneo greco che ebbero diritto al ritratto monetale – segno di potere attivo – sono davvero poche. 
E tra queste un nome su tutte: Cleopatra
Ma questa è un’altra storia. 

#CoinAsTweet!

Per saperne di più...
- Caccamo Caltabiano M. 2007, Il significato delle immagini. Codice e immaginario della moneta antica, Reggio Calabria, Falzea editore, 2007 (Semata e Signa 4)
- De Callataÿ Fr. 2004, La femme et la monnaie, in P. Marchetti, La Grèce antique et les femmes, Catalogue d'exposition à l'Abbaye Saint-Géerard de Brogne 2004, 44-50  
- Salamone G., Caccamo Caltabiano M. 2007, Gli Indici ‘tematici’, in Caccamo Caltabiano 2007, 129-174

In questo stesso blog, post sull'iconografia di Athena e Afrodite.


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