mercoledì 20 giugno 2018

Storia antica e bambini: un amore possibile?

Una ricerca condotta da Microsoft nel 2012 ha messo in evidenza come la curva di attenzione per un adulto sia in media di 8 secondi: un secondo in meno rispetto ai pesci rossi... 
Sconcertante, vero? 
Pensa allora cosa succede quando i destinatari della comunicazione sono loro, i bambini o (ahimè) gli adolescenti...


Foto dal web

Destare e trattenere (soprattutto) l’attenzione dei pargoli durante le lezioni di Storia o in altra attività dedicata al mondo antico può risultare un’impresa titanica se si punta – come dovrebbe essere – a coinvolgere il bambino e ad avvicinarlo alla conoscenza del nostro passato.

Purtroppo, sulla base della mia esperienza (da mamma e operatrice culturale) e dal confronto con altri genitori e alcuni docenti, emerge un quadro sconfortante: lo studio della Storia, nei diversi ordini scolastici, è spesso ridotto alla meccanica memorizzazione di date, nomi e avvenimenti, percepiti dal bambino/ragazzo come ‘difficili’ da ricordare e lontanissimi dal proprio vissuto. 

Eccetto casi fortunati. Ovvero quando il/la docente avverte il grave rischio implicito in simili pratiche: un approccio non positivo e non coinvolgente con la Storia (ma vale anche per altre discipline umanistiche) significa allontanare i ragazzi dalla comprensione delle nostre radici e dal maturare la coscienza di una comune identità culturale. 
Significa non far loro comprendere che la nostra storia è nata dall’incontro, anche difficile, con culture diverse. 
Significa, in definitiva, crescere quegli adulti che un giorno saranno del tutto indifferenti al Patrimonio culturale (col quale, in moltissimi casi, vivono fianco a fianco) e che si terranno alla larga dai luoghi della cultura, come musei, siti archeologici, biblioteche, teatri… Con tutte le conseguenze del caso. 

E non dimentichiamo un altro dato: gli anni della scuola primaria sono fondamentali per avvicinare i bambini alla Storia antica, dal momento che, come è noto, l’insegnamento di queste fasi storiche è fortemente penalizzato nella secondaria. 

E allora? Perché parlarne proprio qui, nello spazio virtuale di un blog, sia pure dedicato al mondo antico?
Perché uno, dieci, mille input possono venire proprio da quell’immaginario prodotto da uomini e donne che hanno costruito la civiltà greca e romana. Civiltà che ci appartengono, radicate come sono nei nostri territori.  

Didattica al Museo Archeologico di Sambuca di Sicilia
a cura dell'associazione 'Dracma. Circulating Culture'
Ph.credit: Grazia Salamone

L’immagine antica, documentata su vasi dipinti, rilievi, statuaria, fino alle piccole monete, è un perfetto medium per far avvicinare i più giovani alla scoperta della Storia. 
Proprio perché l’immagine ‘arriva’ prima e colpisce l’attenzione di ragazzi (e adulti) abituati quotidianamente a digerire centinaia e centinaia di immagini veicolate soprattutto dal web.

I manuali di Storia diffusi oggi nelle nostre scuole hanno sicuramente un numero di illustrazioni/foto maggiori rispetto a quelli di vent’anni fa. 
Per restare alla Storia antica, manufatti micenei, vasi attici, monete romane, grandi monumenti, presentati come fonti materiali, sono – non dimentichiamolo –  spesso anche fonti iconografiche: supporti che recano incise, dipinte o impresse immagini prodotto di una determinata cultura. Immagini che raccontano miti, tradizioni, credenze, vale a dire la cultura di una data epoca.

Ecco, queste immagini, inserite come strumenti privilegiati in percorsi didattici articolati, possono raccontare le storie della Storia. 
Possono mettere al centro la vita quotidiana dei protagonisti della grande Storia. 
Possono consentire di tracciare una mappa di approfondimenti e collegamenti interdisciplinari, funzionale a stimolare il coinvolgimento del bambino/ragazzo.
Non dimentichiamo, inoltre, che la disponibilità di strumenti multimediali nelle classi, come la LIM, apre infinite possibilità per una didattica ‘partecipata’. Al di là dei rigidi programmi scolastici e della consueta lezione frontale. 

È forse un po’ riduttivo il famoso detto “le immagini parlano più di mille parole”. Ma è anche vero che l’eroe greco raffigurato su un cratere attico o l’immagine dell’Augusta su una moneta romano-imperiale apre finestre insospettabili sulla grande Storia.

Icon4Kids è lo spazio, all'interno del blog, in cui proverò a dare degli input per aprire alcune di quelle finestre. 

A chi possono essere utili? 
A te, genitore, operatore culturale o docente, a chiunque vorrà sviluppare qualche spunto e utilizzarlo per coinvolgere i bambini in un fantastico viaggio 'alla scoperta’ del mondo antico.


Roma, Colonna Traiana
Scena 58: le  truppe romane lasciano un porto sull'Adriatico

E se desideri confrontarti con me, non esitare a contattarmi:
iconarteblog.info@gmail.com

Grazia

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