lunedì 2 luglio 2018

Viaggio a Costantinopoli

La mia estate è iniziata così: un bel viaggio nel tempo che mi ha portato lontano, verso Oriente, fino alla Costantinopoli del VI secolo d.C. 


Mariangela Galatea Vaglio, Teodora, la figlia del Circo, Sonzogno editori

Ho potuto attraversare le vie affollate di carri e lettighe, animate da varia umanità vestita in mille fogge diverse, venditori, soldati, donne, eunuchi che si muovono tra mercati e palazzi sontuosi, tra fontane e colonne di marmo. 
Una città satura di colori, suoni, odori. 

Ho incontrato personaggi affascinanti, corrotti, deboli, ambiziosi. Figure indistinte tra la folla e figure protagoniste della grande Storia. Due su tutti: Giustiniano, il nipote dell’Augusto Giustino, funzionario brillante destinato a scalare il potere, e Teodora, ‘figlia del Circo’ e futura imperatrice di Costantinopoli.

Nelle strade della metropoli, nelle sale del Palazzo, nei sotterranei del Circo i personaggi si muovono, complottano, uccidono, amano in sequenze narrative dinamiche e dal ritmo spesso incalzante. 
I loro pensieri, le loro parole, i dialoghi sono efficaci, moderni e, al tempo stesso, credibili. Dettaglio non trascurabile per un romanzo storico. 

Il titolo evoca, in modo diretto, la grande protagonista, Teodora. 
Ma la storia racchiude tante storie e tanti personaggi: Anastasio, colto e affascinante funzionario che, al fianco dell’imperatrice Ariadne, diviene Augusto, ma senza lasciare eredi; Anicia Giuliana, nipote e figlia di imperatori, con i suoi sogni di potere infranti; Giustino, rozzo contadino dei Balcani, generale stimato e coraggioso, ma analfabeta, destinato a divenire un anziano Augusto dallo sguardo spento e vuoto.
Centrale è, ovviamente, la storia di Giustiniano: un ragazzo nato in un oscuro villaggio tra i monti della Dardania, giunto con la sorella nella caotica Costantinopoli per unirsi agli zii e vivere una nuova vita. Una vita che lo porterà molto lontano e che farà parlare di lui anche a distanza di tanti secoli.

E poi c’è lei, Teodora, l’ammaliatrice di uomini, la donna ‘perduta’, ai margini della buona società, che s’innamora al primo sguardo del giovane Giustiniano. L’affascinante protagonista femminile è, di fatto, un fil rouge che si muove sinuoso a unire vicende e destini, a intrecciare storie di personaggi comuni e di grandi protagonisti.

Per tutto questo, l’immagine della danzatrice in copertina ci lascia sì intuire l’impeto seduttivo della protagonista, ma, al tempo stesso, non rende giustizia della ricchezza narrativa di un ‘viaggio’ nella grande Storia, camuffa quasi lo spessore della narrazione e dei suoi personaggi.

L’Autrice, che ben conosce il materiale storico di riferimento (a iniziare da Procopio di Cesarea), fonde fatti reali e fatti d’invenzione, come puntualmente precisato nella Nota finale, fornendo anche al lettore più estraneo al mondo bizantino alcuni strumenti (cartine, mappe, elenco dei personaggi storici/inventati) per far comprendere appieno le coordinate spazio-temporali entro le quali si sviluppa il racconto. 

Teodora non offre ‘soltanto’ una piacevole lettura. 
Dietro ad un romanzo storico (ben riuscito) c’è molto di più: c’è il desiderio di comunicare contenuti percepiti spesso come ‘difficili’ o ‘pesanti’; c’è l’obiettivo di divulgare il fascino della Storia, di fare Public History, una Storia per tutti, condivisa e carica di appeal.

È stato un bel ‘viaggio’, insomma, un viaggio che speriamo di continuare presto. 
Non per fare spoiler, ma ci attende un royal wedding… 
Ce lo vogliamo perdere?

Buona lettura!

Mariangela Galatea Vaglio, Teodora, la figlia del Circo, Sonzogno editori

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