martedì 19 luglio 2016

Gossip e potere alla corte di Costantinopoli

Estate è anche …gossip! E noi ce ne occupiamo, a modo nostro.
Le chiacchiere più o meno incontrollate non sono certo invenzione moderna. 
Quante volte ci siamo chiesti davanti al sorriso smagliante della star hollywoodiana “Avrà pure uno straccio di problema…e qualche segreto più o meno inconfessabile!!!”.  
Beh, anche le antiche star del Roman Empire System furono prese di mira. E spesso con una malignità che neppure la Lucarelli!

Guardate questo splendido ritratto di Imperatrice. Un’immagine ‘patinata’ e del tutto sfarzosa che, intenzionalmente, vuole abbagliare l’osservatore.
L’elaborata acconciatura con capelli raccolti e trecce, il diadema a perle, i lunghi pendenti alle orecchie, i fili di perle al collo, la veste riccamente panneggiata e trattenuta sulla spalla da una preziosa fibula, la scritta (legenda) che la identifica…

Solido aureo di Aelia Eudoxia, Costantinopoli 402-403 d.C.
Ph.credit: icollector.com


Ecco a voi Aelia Eudoxia, ‘donna in carriera’, divenuta moglie e madre di Imperatori. 
Il 27 aprile del 395 d.C. sposò, infatti, l’Augusto d’Oriente, Arcadio, e tra i cinque figli che ebbe si annovera il futuro Teodosio II. 

Eudoxia non era una ragazza predestinata a royal wedding. Era figlia del generale franco Bauto, era quindi una ‘barbara’ (seppure di madre romana) e come tale rimase sempre agli occhi dei suoi detrattori. E se ne attirò di gossip!
Sentite un po’ cosa scrivevano di lei i suoi contemporanei.

Era una donna bellissima, ma anche avida di ricchezze e amante del lusso. Pare che dietro il matrimonio con Arcadio (un tipo piuttosto ingenuo) ci fosse la mano del potente eunuco Eutropio, gran ciambellano di corte. Arcadio, infatti, avrebbe dovuto sposare la figlia del ministro Rufino, ma Eutropio era riuscito a convincere l’Imperatore che per lui era più adatta Eudoxia, molto più bella della promessa sposa.
Il giorno fissato per le nozze il corteo che trasportava le vesti, il diadema e gli ornamenti per la sposa, invece di dirigersi verso la dimora di Rufino, cambiò percorso e andò a prendere Eudoxia per portarla a palazzo! 
Molto presto la giovane sposa ebbe un maschio, che, secondo i soliti ben informati, sarebbe stato figlio del Conte di Palazzo, Giovanni. Ma Arcadio accettò e accolse l’evento come ‘dono della Provvidenza’…

Insomma, a detta dei contemporanei l’Imperatore era un debole ed Eudoxia non mancò di approfittarne per rafforzare la sua posizione a corte. Ebbe infatti un ruolo decisivo anche in politica estera e gestì con forza i rapporti con la Chiesa
A questo proposito, entrò in conflitto per ragioni patrimoniali con Giovanni Crisostomo, vescovo di Costantinopoli, al punto da condannarlo all’esilio. 
Il vescovo Giovanni Crisostomo e l'imperatrice Aelia Eudoxia, dipinto di Jean-Paul Laurens, XIX sec.
Ph.credit: en.wikipedia.org

Il rapporto con la Chiesa, seppure così difficile, andava comunque salvaguardato per ovvi motivi politici. Ecco perché il ritratto di Eudoxia (ma anche quello delle sue discendenti) è spesso accompagnato da un dettaglio molto significativo: la Dextera o Manus Dei, la mano di Dio che sta per incoronarla. Certo era pura propaganda. 
Ma è interessante rilevare la presenza di questi dettagli figurativi in quanto espressione di un’istanza politica molto sentita. 
Anche il tipo del rovescio, una Victoria seduta che incide il Chrismon (il monogramma di Cristo) su uno scudo, va letto come la celebrazione del Cristianesimo che splende ormai saldo sull’Impero. 
A dispetto di tutto e tutti (potremmo aggiungere).  

Ma come ogni gossip che si rispetti, la domanda finale è sempre la stessa: sarà stato tutto vero?
In effetti, gli studiosi hanno registrato una tendenza tipica della biografia tardo-imperiale a deformare l’immagine ufficiale dell’Imperatore come pure quella dell’Augusta. 
E la dinastia dei Teodosii, alla quale apparteneva Arcadio, fu presa di mira in modo particolare, soprattutto dopo la divisione dell’impero ad opera di Teodosio I. 
I suoi figli, Onorio, che ebbe la pars occidentale, e Arcadio, Imperatore d’Oriente, furono ricordati come soggetti labili o deboli
Questo alimentò, di contro, l’immagine di Imperatrici corrotte e forti al tempo stesso, capaci di grandi scelleratezze e di decisioni repentine. E di indubbio fascino ancora ai nostri occhi.

Anche questo è gossip, non credete? 


Per saperne di più (non solo gossip…):
K. Longo, Donne di potere nella tarda antichità, Reggio Calabria 2009 (Semata e Signa 5)

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