martedì 12 settembre 2017

Le armi della seduzione

Le monete raccontano storie di idee, cultura, politica. Come? 

Osserviamo questa immagine. Una figura femminile siede su uno sgabello, a gambe accavallate, una mano al fianco mentre con l’altra regge un elmo.


Didrammo d’argento di Tebe, 446-426 a.C.
(D/ Scudo beotico. R/Fig.femm. seduta con elmo in mano; THEBA)
www.coinarchives.com


È una dea guerriera? Atena? 
Ma ha anche una posa molto femminile e seducente… 
È Afrodite? 
C’è un elemento significativo che può aiutarci ad identificare la figura. Infatti, la moneta ha, oltre all’immagine, anche un testo, cioè la legenda. 

Nel nostro caso, accanto al personaggio si legge (in caratteri greci) THEBA, scritta che indica il nome del soggetto.
Si tratta quindi di Theba, personificazione della città beotica di Tebe (la cosiddetta ninfa eponima di Città), un’entità divina dai tanti volti.

Ci sono però altri 'indizi' che ci svelano di più. 
L’elmo (di tipo corinzio) che la figura tiene in mano è un attributo determinante: come un aggettivo qualificativo, specifica uno dei tratti della figura, la sua natura guerriera. 
Siede su uno sgabello imponente (diphros); vi è anche un poggiapiedi (hypopodion) su cui Theba poggia il piede sinistro: insomma, quasi un trono.
Theba è dunque rappresentata come dea sovrana che detiene il potere militare e politico. Quel potere che la città beotica di Tebe aveva conquistato nel 447 a.C. (battaglia di Coronea), ai danni degli Ateniesi.

La rappresentazione della figura femminile seducente e, al tempo stesso, armata non è certo una novità nell’arte greca. E non rimarrà confinata in quest'epoca...


Denario d’argento di Ottaviano, 31 a.C.
 (D/Testa di Ottaviano. R/Venere stante con elmo e lancia; in basso, scudo)
www.ancientcoins.ca

A distanza di quattro secoli, su un denario di Ottaviano, una grande dea, la Venere Victrix, è raffigurata in piedi, appoggiata ad una colonnina, seminuda, come si conviene alla dea dell’eros, ma anche armata, con la lancia, lo scudo lasciato a terra e… l’elmo in mano. 
Verso chi si volge? 
Perché tiene l’elmo nella mano protesa in avanti? 
Sembra proprio che lo stia consegnando a qualcuno. 
E non è difficile immaginare a chi… Ottaviano, il futuro princeps Augusto!

Si tratta di una vera e propria investitura del potere da parte della dea che, come ideale ‘sposa’ (appunto, seducente) consegna un simbolo di potere (militare e politico) al Capo. 
Non diversamente da quanto aveva fatto la ‘ninfa’ greca Theba nei confronti del suo Leader.

È il motivo della ierogamia, le sacre nozze, motivo ideologico e politico valido in ogni tempo e le cui origini ci riportano, con un balzo di parecchi secoli, all’indietro lungo la linea del tempo… 

Ma questa è un'altra (interessantissima) storia. Chissà, magari prima o poi ve la racconto...


Credits:
G. Salamone, ‘Una’ e ‘molteplice’: la Ninfa eponima di città. Iconografie monetali e semantica, Reggio Calabria 2013 (Semata e Signa 6).



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