Obolo d'argento di Larissa, 400 a.C. ca (R/. D/ Cavallo) Ph.Credit: acsearch.info |
Un atto banale, potremmo dire, che sembra quasi ‘fuori luogo’ lì, sulla moneta, su un documento ufficiale... E sappiamo bene come le immagini monetali trasmettessero idee e messaggi alla comunità. Insomma, roba importante.
Ma in questo caso?
Diciamo intanto che la nostra protagonista non è la sola, all'interno del repertorio iconografico greco, ad essere rappresentata con una simile postura.
Pelike attica da Nola, 440 a.C. (Parigi, Musée du Louvre), part. Ph.credit:/www.beazley.ox.ac.uk/ |
Avrete sicuramente riconosciuto Afrodite: la nudità e la presenza di Eros sono dei ‘segni’ che connotano la dea dell’amore.
Il gesto di allacciare il sandalo è proprio quello della figura visibile sulla nostra monetina, battuta nella zecca di Larissa in Tessaglia (Grecia settentrionale).
Abbiamo già visto sopra la protagonista che si allaccia il sandalo accanto ad una grossa hydria, un vaso per l’acqua.
Lo stesso soggetto è rappresentato mentre siede sul vaso dopo aver lasciato cadere a terra una palla, un simbolo dell'infanzia ormai lontana. Una scena di grande immediatezza, una narrazione vivace come poche nella storia della moneta greca.
Obolo d'argento di Larissa, 400 a.C. ca (R/. D/ Cavallo) Ph.credit: coinarchives.com |
Si tratta di Larissa, la personificazione della città tessalica, la ‘ninfa eponima’ di cui più volte abbiamo parlato.
Abbiamo visto anche come la 'ninfa eponima' di città, figura rilevante all'interno della monetazione greca, condivida iconografie e funzioni semantiche con la stessa dea Afrodite.
E, come Afrodite, la ‘ninfa’ è strettamente legata al motivo delle nozze e dell’eros.
Il sandalo faceva parte del ‘corredo’ della sposa e l’hydria conteneva l’acqua destinata anche ai bagni nuziali.
Piccoli segni, spie di un significato molto complesso che ci danno l’idea di quanto profondo fosse lo sguardo degli antichi.
Ma c’è di più. Già in altra occasione abbiamo sottolineato come la presenza di una ‘sposa’ sul documento di Stato, la moneta, avesse un significato ben preciso: era la ‘promozione’ di un momento topico, fondamentale della vita sociale, ovvero le nozze.
La ragazza diventava sposa e poi madre di cittadini legittimi.
Il futuro della città era assicurato.
Veniva così sancito a livello ufficiale – se ce ne fosse stato bisogno – il ruolo della donna nella società greca: una donna che non poteva essere che sposa e madre per avere dignità sociale.
Con buona pace di tutte le ‘cattive ragazze’…
Insomma, un promo #fertilityday d'altri tempi!
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