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martedì 25 giugno 2019

"Cosa ti sei messo in testa?" Fashion influencer d'altri tempi

Fashion influencer? Qui, su Iconarteblog, dove si parla sì di 'immagine', ma non certo di moda e influencer!
Beh, non siamo proprio così lontani da quel mondo.
Nell'Antichità, nel repertorio iconografico ufficiale (e privato) esistevano dei modelli che, sulla scia di ideologie ispirate dai leader di turno, in circostanze storiche precise, prendevano forma e si diffondevano. 

Potevano essere anche dettagli non vistosi, ma che entravano nell'immaginario collettivo e diventavano 'segni' parlanti per i fruitori contemporanei. 
E a maggior ragione questo è vero quando quei segni apparivano sulla moneta, social medium antico, diffusore di idee ed ideologie.



Tolomeo I Soter, tetradrammo d'argento, Egitto, Alessandria, 294-285 a.C. ca
Ph: acsearch.info


Ecco un esempio.
Osserviamo i personaggi ritratti su queste monete di età ellenistica.
Non si tratta di soggetti qualsiasi, ovviamente. 
Nel primo caso, è rappresentato Tolomeo, il generale di Alessandro Magno, che, dopo la morte del suo sovrano (323 a.C.), si fece re d’Egitto e fondatore di una nuova dinastia regale: una dinastia che avrà tragicamente fine con la celebre Cleopatra.


Tra l'altro, il nuovo re fece apporre sul rovescio dei suoi tetradrammi l'aquila stante ad ali chiuse su un fulmine: l'una e l'altro, simboli legati esplicitamente al re divino, Zeus.

Osserviamo la seconda moneta: ecco due diretti discendenti di Tolomeo I: Tolomeo II e Arsinoe II, fratelli e sposi, come dichiara la scritta (al genitivo) Adelphon che accompagna i loro ritratti
Da notare il rovescio con gli stessi busti per la coppia di genitori, Tolomeo I e Berenice I divinizzati (Theon).
Insomma, un album di famiglia!
Tolomeo II Philadelphos e Arsinoe II, AV tetradrammo, Egitto, Alessandria, post 265 a.C,
Ph: wildwinds.com


Qual è il dettaglio che accomuna tutti questi personaggi, re e regine?
È la fascia che cinge il capo di ciascuno di essi, annodata dietro la nuca. Si tratta del diádema (da διαδέω = cingo, lego intorno), una larga benda bianca, frangiata d’oro alle estremità. 
Da non confondere con diadèma che è invece la piccola corona di metallo.

Il diádema, di semplice tessuto, era un riconosciuto segno di regalità già in Persia, dove i sovrani portavano la fascia, di colore rosso, non direttamente sul capo, bensì sulla tiara (un alto copricapo, segno di distinzione sociale). 
Così, dopo la conquista della Persia (330 a.C.), il re Alessandro lo adottò portandolo intorno al capo o alla causia (copricapo regale macedone). 

Inoltre, la prima moneta, quella di Tolomeo I, è di particolare interesse in quanto reca il primo ritratto monetale di un personaggio vivente, oltre al titolo di basileus (re).

Il diadema, simbolo inconfondibile della regalità ellenistica (così ricordato anche nelle fonti letterarie), si diffuse rapidamente da una sponda all'altra del Mediterraneo.

Filistide di Siracusa, AR tetradrammo, 217-215 a.C.
Ph: acsearch.info


E così anche in Sicilia: a Siracusa, vera e propria metropoli internazionale, il basileus Ierone II e la sua sposa, la regina Filistide, seguendo la 'moda' tolemaica, adottarono per i loro ritratti ufficiali il diadema, oltre al titolo regale (basileus e basilissa)

Davvero sorprendente come una fascia così semplice (seppure con frange dorate) potesse essere un segno dell'autorità suprema, non trovi?

Nella Roma imperiale, questo attributo non fu ben visto, in quanto legato ad una ideologia di matrice orientale. Anche se nel corso dei decenni, a Roma, non mancarono di certo i segni esteriori di un potere marcatamente 'forte' (ma questa è un'altra storia...). 

    
Costantino I, AE, Nicomedia, 336-337 d.C.
Ph: acsearch.info

Fino a quando Costantino I (uno che di Oriente se ne intendeva...) riprese questo antico simbolo di origine persiana, arricchendolo con perle e pietre preziose
Da quest’epoca in avanti la fascia, in metallo, ebbe fogge sempre più elaborate, per trasformarsi infine nella sontuosa corona degli Imperatori bizantini.


Mode e 'modi' di potere, è il caso di dire.

#CoinAsTweet!


Per saperne (molto) di più...
- H. W. Ritter 1965, Diadem und Königsherrschaft, München,
- A.M. Prestianni-Giallombardo, B. Tripodi 1996, Iconografia monetale e ideologia reale macedone : I tipi del cavaliere nella monetazione di Alessandro I e di Filippo II, Revue des Études Anciennes. Tome 98, n°3-4. pp. 311-355.
- A. Krug 1994, s.v. Diadema, in Enciclopedia dell' Arte Antica, III, p. 85,
- M. Caccamo Caltabiano, B. Carroccio, E. Oteri 1997, La monetazione 'regale' di Ierone II, della sua famiglia e dei Siracusani, Pelorias 2, Messina,
- D. Castrizio 2018, L'icona del "Cristo ricciuto" e il diadema imperiale: Costantino e l'iconografia cristiana, Numismatica e Antichità Classica, XLVII, pp. 297-308.

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